Di Ester Lucchese
L’opera di Vittorio Foa”Passaggi”, una raccolta di lettere giovanili e non solo, rappresenta un concentrato di idee sulla storia di un grande personaggio del Novecento italiano.
In essa riaffiora la vicenda vissuta nelle carceri del periodo fascista che costituisce un momento di riflessione in cui si manifesta una delle più sensibili”coscienze critiche della sinistra’’. V. Foa non solo tende ad utilizzare il passato nel cammino della modernità, ma critica aspramente quella che fu la democrazia rappresentativa ed il socialismo storico. La scelta invece servì ad esaltare nel corso degli anni la sua linea politica, ravvivandone il senso della” vera libertà personale” Egli infatti si allontanò dal comunismo, abbracciando l’esperienza democratica della sinistra italiana degli ultimi anni del ‘900. L’opera segnalata fa parte di una raccolta di una collana, edita dal “Corriere della sera” a proposito dei maestri del pensiero democratico. Lo scritto è pregno di intuizioni che saranno sviluppate nell’ intensa e florida attività politica e sindacale, ma anche nell’ambito della docenza accademica dell’autore.
V.Foa sosteneva che bisognava esaltare la pluralità di appartenenza di ogni singolo individuo ed
affermava che non si poteva capire un processo se non se ne indagano le origini.
Continuava dicendo:
• Il conflitto fra i popoli avviene a causa di disuguaglianze nei ritmi e nella distribuzione delle opportunità.
• Il pensiero di morte esalta la possibilità di vita.
• All’educazione bisogna dare un’assoluta priorità perché la formazione sia aperta e continua e prepari a vivere nel cambiamento.
• Bisogna partire da nuovi terreni comuni guardando oltre gli interessi immediati.
• La sinistra dev’essere un impegno per gli altri e per il futuro e deve voler dire aiutare gli altri a vivere.
• Il miglior modo di restare giovani è quello di rimettersi in discussione.
• Solo il senso delle cose, cioè il rapporto col presente e col futuro rende possibile una comunicazione.
• L’ancoraggio al passato deve essere una spinta a vivere civilmente.
• Il sapere, concentrato nei paesi avanzati, è alla radice di ogni sviluppo.
• Nell’ Ottocento si affermarono i diritti di libertà, nel Novecento i diritti sociali, nel Duemila si devono affermare quelli umani.
• Il confronto serve per chiedere una dimensione che travalichi il particolare del diritto e tocchi l’universalità dei doveri. Il diritto guarda a se stesso, il dovere guarda agli altri.
• La donna porterà a salvare il cattolicesimo e le altre religioni monoteiste.
• Un elemento distintivo del benessere e della stessa promozione individuale e sociale è costituita dal sapere e dalla conoscenza.
• La sostanza della politica diventa la formazione che deve durare tutta la vita ed è necessaria per governare il cambiamento ed anche solo per restare a galla.
L’elencazione dei frammenti del suo pensiero sono stati scelti per offrire ai lettori ulteriori approfondimenti attraverso una rilettura delle numerose opere che arricchiscono la composita bibliografia dell’autore.