Di Enzo Carrozzini
Martedì 5 Giugno il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità un provvedimento riguardante “Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”, dichiarando guerra di fattoalla costruzione degli ecomostri. Il provvedimento ha il principale obiettivo di prevenire gli abusi edilizi, reprimerli e sanzionarli. La nuova Legge, alla cui stesura l’assessore all’Urbanistica Regionale Signora Angela Barbanente ha fornito rilevantissimo contributo, esplica la sua azione in quattro punti fondamentali, A – Maggiore collaborazioone Istituzionale volta a potenziare l’azione di controllo e verifica degli enti preposti alla vigilanza mediante la stipulazione di convenzioni tra le varie amministrazioni pubbliche, e protocolli di intesa con l’Autorita’ Giudiziaria. B – L’adozione di moderne tecnologie di rilevazione aerofotogrammatiche e satellitari atte a monitorare il territorio, le cui informazioni serviranno per aggiornamento e la gestione del S.I.T. –sistema informativo territoriale- in grado di dotare gli enti locali di tutte le informazioni delle violazioni perpetrate ai danni del territorio. C- La creazione della banca dati relativa agli abusi. D- La dotazione di un fondo per le anticipazione delle spese di demolizione, per il 2012 ammontante a circa 150.000,00 euro, ad uso dei Comuni nei cui territori sono stati rilevati gli abusi.La Legge attribuisce poteri e compiti impegnativi ai Comuni, i quali dovranno comunicare alla Regione entro il 31 Gennaio l’elenco delle infrazioni rilevate, del numero di demolizioni, di quelle non eseguite perche’ in attesa di decisioni della Magistratura, o di opere non ancora acquisite alla dotazione comunale comunicando eventuali impedimenti intervenuti. Il provvedimento sanziona, altresì, eventuali inerzie delle amministrazioni recalcitranti alle nuove normative, comminandone il commissariamento dalle funzioni mediante la nomina di commissari ad acta. L’auspicio e’ che la Legge serva ad evitare casi come quello del complesso residenziale di Punta Perotti a Bari, che oggi benche’ sia stato abbattuto e su quelle rovine sia stato creato un Parco, non evitera’ ai cittadini baresi l’esborso di molti milioni di euro per risarcire i costruttori dell’esproprio degli immobili e dei mancati guadagni subiti, atteso che la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto fondate le motivazioni dei costruttori che richiedevano la restituzione delle proprietà. Un’altra ingarbugliata storia italiana le cui responsabilità non e’ dato individuare. Plaudiamo il Consiglio e la Giunta Regionale per le determinazioni adottate perche’ manifestano la volontà di tutelare il territorio pugliese dagli scempi posti in atto da imprenditori senza scrupoli. Grazie anche all’azione politica del Governo Regionale, finalmente, si e’ compreso che politiche di sviluppo debbano marciare di pari passo alla salvaguardia del territorio. Lo strumento antiabusivismo non penalizza gli imprenditori onesti, anzi li tutela da forme di concorrenza sleale, e puo’ svolgere un benefico effetto volano su tutta l’economia pugliese. Il consenso unanime di tutti partiti presenti in Regione su di una materia così delicata e importante, merita il plauso dei pugliesi, perché attesta che non è in materia come questa che debbano svolgersi sterili contrapposizioni strumentali. Il territorio è patrimonio comune e la sua difesa è dovere inderogabile e imprescindibile
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