Di Ester Lucchese
All’auditorium “ V. Crisigiovanni” della scuola media di San Giorgio J., ieri pomeriggio, i bambini sono stati capaci di emozionarsi e difar emozionare il pubblico dei convenuti grazie allo spettacolo denominato “ Il mio amico di nome Francesco”. Un’ interpretazione davvero originale del racconto del poverello di Assisi, un riscatto dei perdenti come ha messo in evidenza il regista, G. Guarino componente della Cooperativa “ Crest” di Taranto che quest’anno attraverso il Pon, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ha realizzato, in collaborazione con esperti esterni ed insegnanti interni, un teatro didattico, in cui convergevano vari linguaggi da quello narrativo a quello corporeo. Il racconto interpretato dai bambini della scuola elementare “Maria Pia”evidenziava, mediante una nuova chiave di lettura, la storia ufficiale francescana, vista da un’altra angolazione, quella del lupo di Gubbio. L’originalità insieme all’aspetto intellettivo ed emozionale è stata una commistione vincente come ha fatto notare il dott. A. Di Comite, Dirigente Scolastico, il motivo per cui i bambini sono riusciti ad esprimere al meglio queste dimensioni. Col gioco delle ombre, con le immagini iconografiche, con il linguaggio gestuale e poetico, con la musica i piccoli attori sono diventati padroni del palcoscenico. Il tempo della rappresentazione li ha coinvolti a tal punto da renderli spontanei come se non ci fosse un copione e le battute e le parti nascessero sincronicamente. La sospensione del tempo in un contesto diverso ha voluto dimostrare che ci sono altri modi di occupare ed impegnare le loro menti in formazione, utilizzando materiali comuni ed economici che servono a stimolare la creatività e la fantasia e a sviluppare al meglio la dimensione dinamico-relazionale. La forma interattiva del teatro è un modo sano di divertirsi ed è uno spazio aperto in cui si realizza quella funzione catartica di cui i bambini nell’era “supertecnologica” hanno estremamente bisogno.