Di Enzo Carrozzini
Avrebbe favorito la nomina di un Primario all’ospedale San Paolo di Bari. Nel pomeriggio di ieri il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha indetto una conferenza stampa per rendere noto di essere indagato con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio, in merito ad un’inchiesta sulla nomina a primario del reparto di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo di Bari del Dottor Paolo Sardelli. Nichi Vendola viene coinvolto a seguito delle dichiarazioni rilasciate ai magistrati da parte della Dottoressa Lea Cosentino, ex direttore generale dell’ASL Bari, nel quadro delle indagini riguardanti gli scandali della sanità pugliese che vedono indagati, tra gli altri, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini e il senatore Alberto Tedesco. Vendola ha dichiarato: “Vengo in qualche maniera accusato di aver favorito la nomina di chi oggi è considerato una delle più importanti autorità scientifiche a livello europeo e di chi ha il merito di aver trasformato un reparto che non c’era in un reparto di assoluta eccellenza, un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.” Nel corso della conferenza stampa Vendola ha specificato che l’accusa gli venisse mossa da chi ha motivi di rancore nei suoi confronti (la Dottoressa Cosentino), per il fatto di aver provveduto alla rimozione della dirigente non appena appreso del suo coinvolgimento nelle inchieste. “Una persona- ha proseguito Vendola- che ora si rivolge con molto malanimo nei miei confronti e nei confronti della Regione, chiedendo di essere risarcita per tre milioni di euro”. Il Presidente pugliese ha rivendicato di aver agito con criteri di massima correttezza , dichiarando di “essere sempre intervenuto affinché i concorsi potessero essere fatti all’insegna della trasparenza, con una platea vera e credibile di partecipanti, affinché potessero vedere trionfare il merito e far vincere il migliore”.
A conferma della bontà del suo agire Vendola ha dichiarato: “Nell’ambito di questa indagine, si appura ovviamente che il prof. Sardelli era comunque il migliore. Cioè non viene messa in dubbio la sua qualità”. Ovviamente le dichiarazioni di Vendola contrastano con quelle del suo massimo accusatore la Signora Cosentino, la quale ha affermato, nel corso degli interrogatori, che a seguito delle pressioni di Vendola avrebbe riaperto i termini per permettere la partecipazione del Professor Sardelli al concorso, che inizialmente sembrava destinato ad altra struttura, e che in seguito avesse subito pressioni per la ristrutturazione del reparto, e per dotarlo di attrezzature funzionali alla sua attività. La lettura delle carte lascerebbe presagire un accusa su mere dichiarazioni, come tra l’alltro ha anche spiegato Vendola, il quale nega di aver pronunciato frasi “Ti copro io”, o “Quel concorso deve vincerlo Sardelli”, ma i magistrati non sembrano avere dubbi, secondo loro Vendola avrebbe fatto pressioni sulla Cosentino “in assenza di un fondato motivo di pubblico interesse” e “sulla base di una motivazione pretestuosa e in sé contraddittoria” (ovvero l’esigenza di permettere il concorso ad un numero più ampio di candidati, e la contemporanea esiguità dei partecipanti).
Un’altra tegola si abbatte sul centro sinistra pugliese. Se le accuse saranno appurate si tratterebbe di un concorso ad personam, un attività in palese contraddizione con quelle che sono state le battaglie del centro sinistra contro l’Italia del conflitto di interessi. Che farà il Presidente Vendola? Lo scopriremo solo vivendo…