Di Enzo Carrozzini
Presentata formalmente dal Partito Democratico in Consiglio Regionale proposta di Legge sul conflitto di interessi. Il segretario del Pd Puglia Sergio Blasi e il capogruppo in Consiglio Regionale Antonio Decaro, Venerdì sera hanno presentato formalmente proposta di Legge per vietare il conflitto di interessi. La Legge ha lo scopo di “Impedire la commistione tra potere politico ed economico, attraverso il rispetto di regole chiare che non facciano coincidere, nella stessa persona, il decisore politico e chi gestisce grandi interessi economici e finanziari”. Sergio Blasi nel presentare la legge ha affermato: “Si tratta di una legge che non vuole assolutamente demonizzare le imprese, bensì salvaguardare il bene e gli interessi della cosa pubblica, scindendo quest’ultima da ogni possibile legame con gli interessi personali del singolo”. Il capogruppo Pd Decaro ha aggiunto : “La nostra proposta segna un punto di equilibrio tra l’iniziativa economica e l’elettorato passivo, che vogliamo condividere con tutte le forze politiche in Consiglio attraverso un percorso normativo che possa valorizzare al meglio la legge nell’interesse della collettività”. Il testo depositato dal Pd prevede la necessaria separazione tra politica e gestione degli affari, e non si limita, per il detentore di interessi personali, a vietare i rapporti economici con la Regione, ma estende in misura più ampia possibile l’area del conflitto di interessi fino a determinare l’incompatibilità con la carica pubblica. La Legge riguarda coloro che esercitano ruoli apicali in aziende concessionarie di servizi pubblici regionali, ai titolari di incarichi in Enti, Istituti, aziende e/o società controllate finanziate o partecipate anche indirettamente dalla regione. Non sarà possibile per costoro per tutta la durata del mandato partecipare a gare per appalti pubblici di lavori, servizi e forniture banditi dalla Regione(o anche finanziati) e dai suoi enti. E’ fatto divieto al titolare di carica pubblica di realizzare alcuna trasformazione edilizia(per il tramite delle proprie aziende) o ottenere varianti urbanistiche favorevoli. E’ disposto il divieto di partecipare a gare d’appalto regionali né acquisire commesse o rapporti contrattuali di ogni tipo a quelle aziende che abbiano avuto in ruoli di vertice fino all’anno precedente, il candidato eletto. Il testo prevede l’incompatibilità tra gli incarichi di rappresentanza e di governo con ogni impiego pubblico e privato, disciplinando conseguentemente il collocamento in aspettativa dagli impieghi e il procedimento per la rimozione delle situazioni di incompatibilità legate a funzioni di gestione e controllo in attività imprenditoriali. E’ fatto obbligo agli eletti di comunicare agli Uffici entro venti giorni dall’assunzione dell’incarico, la proprietà di immobili sul territorio della regione e l’eventuale possesso di quote di societarie, obbligo esteso al coniuge e a parenti e affini entro il secondo grado Ed è disposto che entro quarantacinque giorni gli uffici competenti (presidenza del consiglio e presidenza della giunta) accertino se si tratti di proprietà fondiarie e attività economiche ‘rilevanti’. Le disposizioni illustrate lasciano presagire la nascita di un Istituto che renderebbe la Regione Puglia capofila in Italia nell’adozione di una Legge sul conflitto di interessi. E’ auspicabile, pertanto, che in Consiglio Regionale, tutti i partiti si adoperino per migliorare il testo e renderlo semmai più stringente. Seguiremo con attenzione l’evolversi della vicenda in Consiglio Regionale, evidenziando eventuali retromarce di chi si dichiara favorevole all’introduzione nel sistema legislativo pugliese di questa doveroso Istituto. Va riconosciuto al Partito Democratico, tuttavia, il merito di aver voluto dare per primo una svolta alla questione morale, a maggior ragione perché le ultime inchieste giudiziarie riguardano anche suoi dirigenti ed eletti. Il periodo che si sta vivendo non permette più alchimie politichesi, se la politica vuol recuperare credibilità è questa la strada da percorrere.