Di Ndoj Davide
È tornato alla ribalta, dopo l’ultimo caso dell’asilo di Bergamo, il problema del controllo dell’operato di chi opera in essi. La Maestra di 52 anni con schiaffi, pizzichi e tirate di capelli, maltrattava 20 bambini tra i 3 e 6 anni, in particolare i figli di immigrati o bambini con problemi di adattamento, costretti ad ingoiare il cibo, spaventati da urla e minacce. Per risolvere il caso i carabinieri hanno posto delle telecamere di sorveglianza all’interno dell’asilo avvisati da qualcuno che aveva assistito alle scene. Se si fa un giro in Internet, il portale pullula di articoli sulla violenza negli asili, ma allora perché non obbligare le strutture a mettere le telecamere o a maggiori controlli da parte dell’Asl? Stiamo parlando della salute fisica e psicologica di bambini indifesi che genitori amorevoli credono di affidare alle cure di educatrici con valori pedagogici…. Da questa vicenda come anche in altre, tra cui ricordiamo le agghiaccianti immagini dell’asilo “Cip e ciop” di Pistoia, scaturisce la necessità di porre fine ad episodi simili. Mentre l’angoscia e l’attenzione delle famiglie cresce, e mentre si attende una legge che imponga le telecamere fisse negli asili, i genitori cosa possono fare? Vigilare e guardare negli occhi i propri figli, entrare più spesso nell’asilo anche con una banale scusa, controllare i cambiamenti di comportamento, i giochi che rappresentano ciò che accade all’asilo. Unn esempio palese è quello della bambina dell’asilo “Cip e Ciop”, che quando tornava a casa chiudeva a chiave la sua bambola nell’armadio. La mamma, insospettita da questo comportamento, aveva chiesto chiarimenti al fratellino e lui le aveva riferito che la maestra all’asilo lo faceva con lei. L’inappetenza e i disturbi del sonno con incubi che prima il bambino non aveva, sono altri segnali. I bambini sanno sempre esprimere un disagio e una mamma attenta se ne accorge. Sarà utile confrontarsi e instaurare un rapporto di dialogo con i genitori di bambini che frequentano lo stesso asilo per scoprire se hanno manifestato segni di disagio o comportamenti anomali.